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Pensiamo che Donald Trump sia una totale assurdità, un distruttore del sistema che forniva una certa sicurezza di rispetto dei diritti umani per una popolazione specifica che ora si vede in pericolo. Un uomo arrogante protetto non solo da multimilionari ma anche dal potere militare e da altre forze in relazione agli Stati Uniti. Un sistema democratico più formale che reale lo ha messo su quel piedistallo presidenziale da cui cammina distruggendo molto sul suo cammino, apparentemente in modo arbitrario, ma forse secondo un disegno prestabilito, dove i più deboli cadono e quelli già ben posizionati migliorano. Trump è un moderno leader barbaro che provoca costantemente sofferenza e dolore insensato a coloro che non possono difendersi. Ha fatto della sua priorità l'eliminazione degli immigrati illegali nel suo paese, dove alcuni si sono recati come ultima risorsa per sopravvivere.
Di fronte a una forza così schiacciante, ci si aspettano risposte appropriate dalla società e speriamo che saranno più forti negli Stati Uniti stessi, seguendo l'esempio di Mariann Edgar Budde, un vescovo episcopaliano, che coraggiosamente, davanti a Trump stesso, nel servizio religioso tenutosi il 21 gennaio 2025 presso la Washington National Cathedral, ha avuto il coraggio di offrire ai presenti un sermone in cui ha chiesto al presidente Donald Trump compassione per i gruppi vulnerabili, tra cui la comunità LGBTQ+, gli immigrati clandestini e i rifugiati, e lo ha esortato a mostrare pietà verso coloro che vivono nella paura a causa delle sue recenti politiche. Le sue parole hanno turbato l'onnipotente presidente, ma la risposta del vescovo non è stata altro che quella di chiedere il suo diritto di poter parlare dalla sua prospettiva religiosa e morale.
Esemplare è stata anche la recente Lettera del Santo Padre Francesco ai Vescovi degli Stati Uniti (10-2-2025), dove ammette di seguire da vicino "la grave crisi che si sta verificando negli Stati Uniti a causa dell'inizio di un programma di deportazioni di massa" e "mostra la sua disapprovazione per qualsiasi disposizione che identifichi, tacitamente o esplicitamente, la situazione illegale di alcuni immigrati con la criminalità". Bisogna tenere conto delle ragioni per cui la maggior parte di loro ha lasciato i propri Paesi per cercare un futuro dignitoso negli Stati Uniti, afferma il Papa. Le deportazioni li pongono in uno stato di particolare vulnerabilità e indifesa.
Il Papa applaude i vescovi degli Stati Uniti, "quando lavorano a stretto contatto con migranti e rifugiati, proclamando Gesù Cristo e promuovendo i diritti umani fondamentali. Li esorta a "proteggere e difendere coloro che sono considerati meno preziosi, meno importanti o meno umani". Rivolgendosi a tutti i fedeli della Chiesa cattolica e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, li esorta "a non cedere a opinioni che discriminano e causano sofferenze inutili ai nostri fratelli migranti e rifugiati". Invita tutti a "costruire ponti che ci avvicinino sempre di più ed evitino muri di indegnità".
Mentre ci uniamo a Papa Francesco e a tutti coloro che rifiutano le suddette politiche "trumpiste", vogliamo sottolineare che simili proclami disumani vengono fatti da alcuni politici qui in Spagna: li respingiamo con altrettanta fermezza.
Siamo obbligati a ricordare Gaza, dove si stima che ci siano state 64.260 morti dirette entro giugno 2024 e 335.500 morti indirette entro la fine di quell'anno, come risposta di Israele all'attacco di Hamas, che ovviamente condanniamo, ma la risposta del governo israeliano deve essere valutata come sproporzionata e immorale. Tutti sanno che questo non sarebbe stato possibile senza il sostegno degli Stati Uniti, allora sotto l'amministrazione Biden. Anche il ruolo dell'Unione Europea, che è principalmente conservatrice, merita le nostre critiche.
Tutto ciò che abbiamo analizzato ci fa pensare all'ideologia neoliberista che sostiene gli eventi descritti, al capitalismo selvaggio che sembra tornare, a un certo suprematismo razziale o sociale che, ovviamente, non può avere posto in una società libera, equa e solidale.